Susino Pernicone

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Susino Pernicone

Susino Pernicone

Susino Pernicone

Prunus domestica L.

RISCHIO DI EROSIONE: Alto

DESCRIZIONE
Varietà dal portamento eretto e media vigoria. I frutti, di piccole dimensioni, hanno forma rotonda. La buccia, ricoperta di pruina, ha colore di fondo da violetto porpora a blu violaceo. La polpa, di colore da verde a giallo, è morbida, con media succulenza. Sapore dolce, gradevole. Il grado zuccherino medio è di 20,7 °BRIX, ma alla fine del periodo di raccolta può arrivare anche a 30.
La fioritura avviene tra la seconda e la terza decade del mese di marzo (prima decade di aprile per Stanley). La maturazione dei frutti, scalare, si ha a partire dalla seconda decade di agosto e si protrae fino alla fine del mese (prima decade di agosto per Stanley).

CENNI STORICI
Una varietà così chiamata è nota e diffusa nel Centro Italia almeno dal XVII secolo. Il Micheli (1679-1737) enumera e descrive diverse tipologie di susine che portano questo nome (Pernicona gialla che spicca, Pernicona piccola che spicca, Perniconcina romana lunga, Perniconcine, Pernicone, Pernicone lunghe, Pericone lunghe piccole, Pernicone romane). Il Bimbi (1648-1729) raffigura diverse di queste varietà citate dal Micheli in un suo dipinto oggi esposto a Palazzo Pitti. In merito alla Pernicona l’attenta osservazione condotta sui dipinti del Bimbi da parte di alcuni studiosi (AA. VV., 1982) ha portato a delineare la seguente descrizione che molto si avvicina a quella della varietà ritrovata ad Amelia: «frutti medio piccoli, sferoidali o leggermente ellissoidali, con apice arrotondato, sutura poco evidente, peduncolo medio, cavità peduncolare piccola; epicarpo rosso cupo violaceo, estesamente pruinoso».

Della Pernicona parla anche il Gallesio, avendole egli osservate in diverse piazze d’Italia: a Firenze, nell’agosto del 1816, osserva una Susina Pernicone, nota anche come Simiana, «più stretta alla base, ossia al piciòlo, che alla cima, che ha una sutura profonda che va dalla base alla cima da un lato e la cui buccia, di fondo giallignolo, è coperta in quasi totalità da un velo di rosso vivissimo; la sua polpa è verdignola e gustosa»; l’anno successivo, sempre a Firenze, descrive dei «Pernigoni […] tondi, violacei neri, mediocri in grossezza»; a Genova, nel 1818, annota che le «Pernicone sono susine violaceo-rosse di diverse varietà, tutte mediocri»; a Faenza, nel 1820, raccoglie la descrizione di una susina «Pernigona […] nera, rotondeggiante, macchiata di punti e brinata» (ossia coperta di pruina).

Un esemplare in cera di Susina Pernicona è presente nella Carpologia italiana dimostrativa realizzata da Luigi Calamai per il Museo Fiorentino a partire dal 1829 ed oggi conservata, insieme ad altri pezzi, a Castelnuovo d’Elsa. Anche in questo caso le somiglianze con la varietà amerina risultano importanti.

Per il territorio di Amelia ne riferisce invece l’agronomo Mancinelli nel suo lavoro “I Fichi e le Susine di Amelia” del 1925 che rappresenta un documento fondamentale per la ricchezza dei dati e delle informazioni sulla situazione della frutticoltura nell’areale amerino. Insieme ad una sommaria descrizione del frutto («I Perniconi sono di due specie; […] quelli con buccia nero lucente […] e quelli con buccia color bianco rosato […]. Queste ultime sono più grandi delle prime nere»), le informazioni più interessanti sono quelle legate agli aspetti organolettici e produttivi. Il Mancinelli riporta infatti che «a detta di molti i perniconi essiccati sono più saporiti delle verdacchie»; in termini numerici egli riferisce inoltre che «nella zona si trovano più perniconi che verdacchie […]».

ZONA TIPICA DI PRODUZIONE
Comune di Amelia, ma storicamente diffusa nel Centro Italia.

UTILIZZAZIONE GASTRONOMICA
Utilizzata per il consumo fresco e apprezzata anche come frutto essiccato.


Testi tratti da “Schede Registro Regionale delle risorse genetiche autoctone della Regione Umbria”
biodiversita.umbria.parco3a.org/attivita/registro-regionale/elenco-delle-risorse-iscritte